Tarsis




I Fogli della Lode

Prefazione

Nel maggio di quest’anno sono quarant’anni che è iniziato l’ordinamento di un’esistenza dedita alla Testimonianza della Conoscenza di Sé, come tutte le Tradizioni autentiche la intendono, nel suo aspetto metafisico e spirituale.
E’ in tale occasione che, preceduta da I Fogli dell’ Arca (1991), I Fogli di Salman (1994) e I Fogli dei Quaranta (2017) qui si presentano I Fogli della Lode, raccolta di versi che danno compimento ai Fogli precedenti attraverso lo stabilimento di una Forma spirituale che può essere definita come una corrente autentica della Tradizione dei Quaranta che come detto in questo testo e in quello precedente "sono i veri giusti d’ogni tempo e in ogni luogo il Salman del Momento che l’Acqua della Vita porta in Sé".
I riferimenti presenti in questo testo alle ’Genti dell’Invisibile’, a coloro che sono 'degni di venerazione' o di Lode che i Quaranta esemplificano e al loro Signore, talvolta facente parte di essi talvolta ad essi sovrastante come due aspetti dello stesso Principio, seguono quelli de I Fogli dei Quaranta fornendo i dati necessari per orientarsi alla comprensione dei contenuti delle due raccolte di versi.
Nei Fogli della Lode il Signore dei Quaranta è chiamato Alî l’Altissimo e Adi il Primo, il Primordiale, l’Originario.
Colui che Salva è chiamato Alî Joshua e Sharfedine è il nome che personifica i Quaranta.
La frase Dine mine Sharfedine sta quindi per "La mia religione è quella dei Quaranta".
Narjs è la madre del Dodicesimo Imam, Girgis e Sarkis sono rispettivamente San Giorgio e San Sergio che nell’oriente prossimo, dall’Anatolia alla Siria e all’Iraq, in Armenia e in Georgia e nei luoghi limitrofi corrispondono a El-Khidr, il Verdeggiante, guida egli stesso delle Genti dell’Invisibile e custode della Fonte della Vita.
La Lancia di San Giorgio e l’Alabarda di San Sergio rimandano entrambe ad un simbolo esemplare di origine celeste, ad esse preesistente.
Il Soffio dei versi anima la figura del Dodicesimo, Colui che seguì l’Imam Alî Naqi decimo Imam e l’Imam Hasan Askari l’undicesimo, che risiedevano a Samarra in Iraq.
Kerbala, anch’essa in Iraq, è il luogo ed il segno della separazione netta della Religione del Vero da quella degli ipocriti e degli esclusivi che distaccano i precetti d’ogni Legge dal loro Spirito Vivente, lì il 10 ottobre 680 "il Giusto Immacolato" ovvero l’Imam Hoseyn "diede il Suo Santo capo a stirpi senza onore e senza gloria per loro eterna infamia e perdizione".
La figura del Saoshyant è la Persona del Salvatore Atteso che sigilla ogni Comprensione autentica della religione e di sé stessi al momento della sua Apparizione al cuore dei credenti. E’ attorno a lui che ruotano i versi che seguono, a sostegno di quanto già detto nei Fogli precedenti, a compimento della Forma della Corrente spirituale impiantata con Esso nel suolo di Tarsis, luogo e Centro della presente Testimonianza che come l’Alabarda di San Sergio ci ricorda, è l’aspetto spirituale di Trieste .
Ad introdurre alla Fonte d’Ispirazione sgorgata come Acqua della Vita dal suolo di Tarsis è la Persona di Salman, storicamente chiamato il Persiano, il Puro, che entrò a far parte della Famiglia spirituale del Sigillo dei Profeti. Salman, Simbolo Vivente della Tradizione Originaria che irrorò l’Islam, porta con sé l’Acqua della Vita ed è perciò anche chiamato Salsal, quella stessa Acqua che portava Jibril, Gabriele, l’Angelo e Spirito di Dio quando annunciava a Maria la Nascita dell’Uomo e a Muhammad la discesa del Libro (su di Loro la Pace), poiché com’è detto in Esso (Corano, XX; 92): "In Verità questa vostra religione è una religione unica: Io sono il vostro Signore, adoratemi!"
Questa stessa Tradizione Antica e Originaria è simboleggiata nel testo da Shams, il Sole spirituale, da Surya, la Terra del Sole e da Junus, il Profeta Giona che esemplifica in sé lo statuto delle Genti dell’Identità Suprema.

Trieste, 13 maggio 2018



I

Se ti chiedono
se sei cristiano o mussulmano
indica le stelle
e dì che sei sabeo
perché adori Chi le ha fatte
dalla Luce del Suo Sguardo.

Se la tua conoscenza
è dai libri che proviene
vuol dire che in te la Parola
ha essiccato le sue ali.
Ma se rivolgi il cuore
alla Madre d’ogni parola
lì troverai la luce del Suo Volto
che è l’Inchiostro dei Veridici
nel quale i Sinceri intingono la Penna.

Volsi il mio sguardo
alle rovine di due città nascoste
dalla polvere della presunzione dei sapienti
e vidi le macerie di falsi detti e fatti
che il tempo ha inghiottito nel suo seno.
Poche le verità rimaste
rari gli occhi ancora vivi
e non rimase altro
che l’Alto e il Primordiale
che dati storia e leggi hanno coperto.
Ma il vento che qui soffia
portato dalla Voce dei Quaranta
s’è già aperto un varco verso il Sole
aprendo l’orizzonte per quei cuori
che son disposti a spiccare il Volo.

Le Genti dell’Invisibile
son celate oltre il Velo
son Quaranta che son Uno
ritornato nell’Istante alla sua Fonte
Le Genti dell’Invisibile
hanno il Verde come Mantello
e una spada a doppia punta
per Stendardo
Le Genti dell’Invisibile erano
sono saranno e sono state
Perché la Conoscenza dell’Arcano
mai non muore
e vi son sempre dei Viventi
ad attestarlo
Le Genti dell’Invisibile
hanno un Signore
che chiami Alî o Adi
è Lui che chiami
Le Genti dell’Invisibile
vengono dal Sole
come Quaranta lance luminose
Dimorano nell’Albero
al Centro della Terra
con le Radici in alto
e al suolo la Sua Chioma
Le Genti dell’Invisibile
stanno attorno a chi ricerca
oltre i sensi il loro Senso
come perle risplendenti
per la luce del Suo Occhio
Le Genti dell’Invisibile
ispirano senza scritto
la Forma dell’Origine
nei cuori aperti a Sé
Insufflano la Voce del Segreto
che dal Signore Altissimo
proviene
Le Genti dell’Invisibile
in ogni luogo e tempo
hanno una mano
che trae verso di essi
il povero e l’oppresso
La Stretta che ne segue
aiuta chi ha bisogno
aprendo all’assetato
il Ponte verso il Sé
Le Genti dell’Invisibile
stanno attorno a chi ricerca
oltre i sensi il Loro Senso
come perle risplendenti
per la luce del Suo Occhio

I Quaranta son venuti da Surya
I Quaranta son venuti in questo luogo
I Quaranta han portato il Culto Vero
stabilendo in questi luoghi
il loro luogo.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Gli studiosi si domandano che sia
mentre il senso è chiaro come il giorno.
Nobili di cuore Nobili di mente
Nobili per contro ai vili
che indietreggiano da sempre.
Nei tre domini han portato la Parola
Quattro Brocche e Quattro Pani
il Vino del Sapere che non muore
e il Cibo degli Antichi
ch’è cotto alla Fornace dei Primordi.
Venite a Tarsis
voi che avete occhi per vedere
il cuor che batte ancora per cercare
la Conoscenza del vostro essere al mondo
nascosta nel Segreto della vita.
Venite in questo luogo
dove è acceso il Fuoco
l’Acqua è Pura e di Sorgente
Quaranta attendono il Viandante
che del Coraggio ha fatto il suo sembiante
e viene a questo Incontro
rimesso ed obbediente
avendo alfin deciso
la strada da seguire
la Via che lo conduce
diritto verso il Sé.

C’è un uccello verso il cielo
che dispiega le sue Ali
e il suo Becco ed il suo Occhio
son rivolti verso il Mare.
Sulla terra v’è un Consesso
che contempla il Suo Colore
e le penne della coda
che gli fanno da Corona.
Sono tre le Sue Parole
che gli stan da Ciuffo in fronte
Verità Fede e Coraggio
per chi è uomo sino in fondo
e il Consesso le trasmette
a chi varca la Sua Soglia
introdotto nel suo interno
dalla mano di Jibril
che taluni senza errore
anche chiamano Salsal.

Sono un vecchio
alla corte del Re
appeso a un lembo
della veste dell’Amico.
Sono un Vecchio
sulla riva del mare
in attesa dei naufraghi
di una terra senza dignità.
Sono un Vecchio
sul fondo dell’oceano
nascosto nel Segreto d’una Perla
che solo chi si getta
al limite dell’Acqua
in cerca del senso della Vita
può scoprire.
Sono un Vecchio
davanti ai vostri sensi opachi
che solo un Raggio del Suo Sole
può svelare.
Ma son qui
davanti ai vostri stessi piedi
vicino ai vostri occhi
e ai vostri cuori.



II

La Matrice è da lontano
oltre il limite del Visto.
La Sostanza è oltre il mondo
nella luce dei Suoi Passi
chi ha bevuto dalla Coppa colma
e si è infondato nel Nettare di Luce
quale gloria avrà da chi si ingegna
a posseder potere sulla terra
quale Cenno Saluto o Gesto?
Forse qualcuno gli porgerà la mano
ma allora vorrà dire che appartiene
alla schiera dei Sinceri.
Io son diverso da chi crede
che Dio è onnipotente
ma tanto quanto aggrada a loro
e che non può dire il Sii!
che fa dell’uomo L’Uomo
se non col loro assenso
e a certe condizioni.
Io son diverso da costoro
perché nel petto ho l’Ordine che pone
l’Altissimo al di sopra d’ogni cosa
che parla una volta in ogni vita
scrivendo in essa l’Universo intero
e lo sigilla poi col proprio Sguardo
celandolo agli occhi degli ingrati
nascosto in una Perla luminosa
portata da cuori scelti e puri nella vita.
E questa Perla val più di mille libri
muti
val più di mille notti
buie
val più di mille mesi
vuoti
val più di tutto ciò che vale
ai loro occhi.

E’ che le persone degne di venerazione
tengono in loro stesse un Gran Segreto
col quale ogni mondo venne fuori
dall’indistinta tenebra all’Inizio.
E posto che il Segreto fa finire
in ogni uno l’esser altro da Sé stesso
che è come dir morire al proprio io
e visto che la lettera che tutto ciò raccoglie
è Mim e Mim ben si sa che fa Quaranta
Quaranta è stabilito oltre ogni dubbio
ad indicar Perfetti e Perfezione
da chi è stato oggetto del Segreto
avendo in Sé inverato l’Identità Suprema.
La Tradizione quindi che da lì fluisce
da quella Perla posta in fondo al Mare
è quella dei Quaranta
il cui Signore è l’Altissimo
che per ciò stesso è anche il Primordiale.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Da ogni dove arrivano
da ogni luogo vengono
al Monte alla cui cima
sta ciò che unisce tutti
una candida cintura
con tre perle incastonate
che indossano i Quaranta
dai volti luminosi come l’Alba.
Son le Genti del Vero
Son le Genti del Sole
Son le Genti di Alî
Son le Genti di Adi
Portano la Spada
Portano la Coppa
Portano la Luce
della Luna Piena
hanno le vesti color porpora
bagnate nella Fonte del Kauthar.
Son lì su un monte Alto
da dove sentirai levarsi tanti nomi
e tanti tempi e luoghi
diversi eppur identici a sé stessi.
Tante son le genti
che seguono i Quaranta
tante correnti singole
da un Fiume che le irrora.
L’Arca ci ha portato alla Sorgente
unisce i nostri sguardi ai loro sguardi
le nostre voci alle loro voci

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Per Surya e la sua Luce
Per Surya e pei suoi Monti
Per Surya e per i suoi Boschi
Per Surya e per i suoi Canti
Per la Fede dei Viandanti
Per la Roccia e per la Lancia
Per Girgis e per Sarkis
Per il Khidr e per Nargis
dopo Alî e dopo Hassan

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Tre volte al giorno pregano
Tre volte al giorno lodano
Tre volte al giorno scoprono
il Velo del Deposito
Tre volte all’Anno entrano
Tre volte all’Anno escono
Tre volte all’Anno salgono
Tre volte all’Anno scendono
il Monte della Luce
che fa d’un anno l’Anno.
Ed è per ciò che lodano
per tutti i loro giorni e tutti i loro anni
l’Unico l’Altissimo
l’Immenso il Primordiale.

Son passati tanti anni
che vedemmo su nel Cielo
da tre Stelle un Grande Uomo
con il Segno dell’Ariete alla sua cinta
adagiato a metà dell’Orizzonte
sopra il Golfo era giorno
d’improvviso fece Notte
dalle stelle su nel Cielo
dipartirono due globi luminosi
che fissarono il Limite del Campo
nel quale apparve
il Signore del Now Ruz
con l’Ariete ed una Verga
che alla vista par Serpente
quale Nobile Antenato
che salvò l’Arca dall’affondamento
Venne allo sguardo di chi guardava in alto
qual Segno Grande e Vero.

Si misurò l’Altezza
che misurò la Terra
che misurò il suo Anno
che misurò il suo Giorno
che misurò l’Inizio
che misurò quel Mare
ponendo nel Suo Fondo
una Gran Perla
nascosta dai Fondali del Segreto.

Era di maggio
Era nel cielo
Era coperto da un Celeste Velo
Era nell’occhio
Era sopra i capi
Era qui a Tarsis
per lo Svelamento
era qui a Tarsis
per il Fondamento.

Da ciò nacque
da ciò sorse
per quel Segno
ritornò alla Luce

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Per Junus e la Balena
e il suo ventre e la Luna Piena
Per Alî e per Adi
Pei Quaranta e per la Coppa
Per il Sole e questi Monti
Per le Genti della Lode
Per Adamo e per Noè
Per le Tre Risplendenti
Per le Tre Ritornanti
Per le Tre Stabilenti
La Tradizione Antica
in questo luogo.

Stiamo piantando l’Albero di maggio
Stiamo fissando il Palo della Luce
Stiamo dicendo ciò che è già predetto
Stiamo parlando chiaro e tagliando netto
Stiamo facendo ciò che già si fece
ogni qual volta è scesa la Sua Spada
stiamo dando voce a quelle Genti
che sono i Veri e Unici Sapienti
che per la nostra Fede fan Quaranta.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Per l’Occhio e il mio Signore
Per Shams e per Surya
Pel Toro e per la Luna
Per la Triplice Fortuna
Pel Giorno Destinato
quando il Fiore della luna
vien tagliato
quando il Nettare della Coppa
vien versato
quando il Sole ritira
ciò che ha donato
quando l’Unico Toro creato
vien sacrificato
quando l’Occhio che vede
viene riassorbito
nella visione del Vedente
che lo ha stabilito
come Custode dei mondi
e d’ogni vita.
Per quel Giorno
e in Ricordo del Martire
che il suo Capo ha donato
in Ricordo di chi
la sua carne e il suo sangue
ha sacrificato
nella Luce della Coppa del Signore.

Per il Principe ed il Re
al Lembo della cui Veste
tutti i mondi sono attaccati
Per l’Altissimo e il Primordiale
Per Alî e per Adi

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


La mia religione
è quella dei Quaranta
la mia fede è nell’Altissimo
il Primordiale l’Immenso il Vittorioso.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine



III

Se il senso d’ogni legge vuoi sapere
ricerca l’uomo che ne ha colto il Succo
trovandolo alla Corte dell’Amico
che gliel’ha porto in una Coppa d’oro
prima che scendesse giù in questo mondo.
Sulla Soglia dell’Oltre
al Banchetto dei cuori
Quaranta mani porgono
la Coppa a chi è vicino
al fin che il Succo giunga
alla Bocca di Salsal
e poi dalla sua Mano
arrivi al Bisognoso
e all’Assetato.

Chi può dare e prendere
sulla Soglia dell’Oltre
e con la sua Presenza
portar sin qui la Coppa
se non la Porta stessa
del Consesso?
Per Lui si entra
per Lui si esce
per Lui si arriva
dove compare il Sole
coi suoi Quaranta raggi.

Fidatevi del Fiuto
di Salsal
stringete la sua Mano
nella vostra
se essa si presenta
al vostro Desco.
Che quando non v’appare
il Nunzio che il Re v’ha destinato
il vostro giorno si fa più cupo e triste
e il vostro viaggio più lontano e dubbio.
Tenete a mente quindi
la Presenza di Salsal
fatto dell’Acqua stessa della Vita
acceso dalla Luce del Volto dell’Amico.

La vostra legge sia
seguir coi vostri passi
le orme di Salsal
quando ritorna al luogo
dei Quaranta
ed attraversa il Ponte della Conoscenza.
Quale amico è più vicino all’Amico
di chi è pronto a dividere il Pane
con chi ha trovato il Senso della Vita?
Quale amico è più vicino all’Amico
di chi è pronto a condividere il Vino
con chi ha bevuto per primo il Succo della Luce?
Quale amico se non l’Amico
potrà porgere il Calice del Vero
all’assetato?
Cercate quindi innanzi tutto Salsal
seguendo le sue orme sul Fiume della Vita
e arriverete al punto in cui la Fonte Bianca
vi bagnerà le vesti ed anche i cuori.
Sarete poi portati di fronte al Gran Consesso
e lì Quaranta Mani vi porgeranno il Succo
a patto che l’offerta sia piena e sia sincera
di tutti i vostri averi e della stessa vita.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Ma chi sono costoro?
Vieni da Chi chiama e lo saprai.
Ma qual è la vostra Religione?
Quale la vostra Tradizione
quale la Fede quale la Parola
quale la Legge la Regola la Via?

Son le Genti degne di Venerazione
Son le Genti che detengono il Segreto
Son le Genti che dimorano nell’Oltre
Son le Genti che aiutano i Viandanti
Son le Genti che risanano le menti
e che son l’Ambrosia dei Viventi.
La Parola taglia come Spada
la Presenza è goccia di rugiada
Son Legge Regola e Patto
Son uomini che non accettano
il Misfatto.
Ed è ciò che li distingue sempre
dai sapienti senza Conoscenza
che propagano l’errore in questo mondo.
Sanno cosa è accaduto a Kerbala
sanno cosa è successo a Samarra
sanno chi sono Gesù e Maria
sanno chi sono Quelli della Caverna
sanno chi è il Principe del Miele
sanno chi ha fatto bere quel veleno
che il Giusto per indicar l’ingiusto
ha inghiottito.
Erano all’Incontro in cui è stato presentato
Colui che da allora non ci ha più lasciato
avvolto da una Luce Immacolata
rimasta accesa sempre pei viandanti
Rifugio ad ogni istante dei Viventi.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


I miei Signori sono l’Unico Signore
che molti Nomi ha preso nel Suo Viaggio.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Stiamo piantando l’Albero di maggio
stiamo chiamando i cuori alla sua Cima
per coglier le Primizie delle Genti
avvolte nel Mantello del Signore.
Primizie di Parola Atto e Pensiero
Primizie di Presenza e Conoscenza.
Stiamo facendo ciò che è giusto fare
per impiantare in questi luoghi il Nome
nascosto alla vista degli indegni.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Non chiedetemi di religioni
che hanno messo a morte i Giusti
né di leggi che li hanno
portati in Giudizio
chiedetemi della Fonte Antica
dalla quale l’Acqua dei miei versi
scorre e scende
Chiedetemi di ciò che so
perché son stato
là dove libro e sapienti
non hanno accesso
Bagnato totalmente
in ogni mio recesso
Chiedetemi di Salsal
Chiedetemi di Surya
Chiedetemi della Fede
ch’è nella mia Poesia
ch’è Flusso e Ispirazione
dall’Unico Signore
che ha portato Luce
ai suoi Quaranta Raggi

Shams era in Surya
La Luna gli fu offerta
su un grande piatto d’oro
da quel momento in poi
nel tempo e fuor di esso
si stabilì la Fede del Consesso.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Fu stabilito lì
sul Monte dei Quaranta
un Gran Banchetto
al quale molte Genti
su carri luminosi si diedero Convegno.

Dinnanzi al Sacro Desco
stringemmo un Forte Patto
che stabilì per sempre
la Fede in ogni Petto.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Da lì viaggiammo molto
e in ogni luogo e tempo
per aiutare il Povero e l’Oppresso.

Da lì venimmo qui
a stabilir Parola
sull’Albero di Maggio
con le Radici in Cielo
e la sua Chioma al Suolo.

Prendemmo i Frutti in mano
mangiammo le Primizie della Vera Vita
e i Resti Benedetti li diamo
a chi ci vede
a chi sente nel cuore la propria condizione
e vuol tornare al Mondo della Luce
da dove dipartì la sua intenzione
il giorno in cui incorse nel Dubbio e nell’Oblio
per non aver riconosciuto il Suo Signore.
Ora gli diam Notizia del Ritorno
Ora chiamiamo i cuori sull’Altura
dov’è presente nascosto dietro un Velo
il Nostro Signor del Tempo
l’Altissimo il Primordiale

Alî Adi Alî Adi Alî Adi

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


La mia Religione è la Religione dei Quaranta
che sono i Veri Giusti d’ogni tempo
e in ogni luogo il Salman del Momento
che l’Acqua della Vita porta in Sé.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine



IV

La nostra legge è la nostra Visione
che per noi è unica e inalterabile
perché siamo appesi alla Corda del Cielo
sullo Sgabello sotto ai Piedi
del Trono del Signore
l’Altissimo il Primordiale

Alî Adi Alî Adi Alî Adi

Da lì discendono e giungono
le Lodi dell’Altissimo
che poi da qui si levano
verso l’Apice del Cielo
portate a quel Suo Occhio
dal Soffio dei Quaranta

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


La nostra legge è la nostra lode
che si eleva ai piedi dell’Amico.

Shams è in Surya
assiso sul suo seggio
pronto ad accogliere
le Lodi dei Quaranta.

Adi Alî Adi Alî Adi Alî

Il Signore sta seduto nella Grotta
dentro il Monte dei Quaranta
in attesa di riunire le sue genti
nel momento destinato

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


I nostri cuori sono
nel Silenzio della Notte
sotto le tre Cuspidi di Tarsis
pronti a levarsi
al Segnale stabilito

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Sull’Albero di Maggio
stan scendendo gli uccelli del Cielo
per portare sulla terra
il Sigillo della loro Religione.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


La mia Religione è la Religione dei Quaranta
che sono i Veri Giusti d’ogni tempo
e in ogni luogo il Salman del Momento
che l’Acqua della Vita porta in Sé.



V

Alî che salva
è nei nostri cuori
Alî che salva
è nei nostri soffi
Alî che salva
è sulle nostre bocche

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Alî il Volto
che mai perisce
Alî la Spada
che aiuta e che punisce
Alî il Coraggio
come Leone che ruggisce
Alî l’unico Sapiente
l’unica Luce che chiama
verso Sé.
Alî Parola
che sana ogni ingiustizia
Alî la Fede
che penetra nel mondo
Alî il Re
dei Quaranta Amici
Alî che salva
dal dubbio e dall’errore
Alî il Vicino
a tutti i nostri i giorni
Alî l’Altissimo
sopra i nostri sguardi
Alî il Vero
presente ad ogni Incontro
Alî la Forza
che blocca ogni attacco
Alî il Rifugio
che cela in Sé l’oppresso
Alî il Manto della Notte
ricoperto dalle Stelle
Alî la Conchiglia
da cui sprigiona il Suono
del Mare senza sponde
dell’Immenso
Alî che salva
da ogni infausto segno
Alî che aiuta
coi suoi Quaranta Raggi
Alî l’Amico
di Salman e di Gesù
Alî la Goccia
splendente della vita
che purifica all’istante
ogni vivente
Alî il Signore
nascosto nella Gloria
che poi ritira i raggi
dal suo Capo
e mostra la sua Fronte
e le sue Tempie
scoperte da ogni cosa
che non sia Lui
Alî che salva
vienici in aiuto
Alî che salva
porgici la Mano
Alî che salva
vieni al nostro pasto
Alî che salva
proteggi il nostro giorno
Alî che salva
avvolgici di notte
Alî che salva
illumina le stelle
ai nostri sguardi
Principe del Giorno e della Notte

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Alî la Parola
che val più di mille leggi
Alî lo Sguardo
che val più di mille libri
Alî l’Amico
Alî il Signore
Alî il Re
Alî il Vero
Alî che chiede
se lo riconoscete
all’Orizzonte
fra il Giorno e l’Imbrunire
Alî presente
al sorgere del Sole
Alî la Luce
della Luna Piena
Alî al tramonto
di questo e d’ogni tempo

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Alî Giudice
d’ogni nostro atto
Salvaci dal mondo
e da noi stessi

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Alî che è il Nome
che sta oltre ogni Nome
Alî che è il Volto
che sta oltre ogni sguardo
Alî che è l’Ora
in cui appare il Sé
ed è il Signore
in cui s’invera l’Ora
A Lui ritorna
ogni nostro verso
col Soffio che ci spinge
a continuare
e a riportare
in questo luogo
ed oltre
l’autentica Alabarda
di Sarkis

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


La mia Religione
è la Religione dei Quaranta
che sono i Veri Giusti
d’ogni tempo
e in ogni luogo
il Salman del Momento
che l’Acqua della Vita
porta in Sé.



VI

Noi siamo coloro
che ad ogni Soffio
esalano una Lode
sino all’ultimo dei giorni
I nostri Fogli sono intinti
nel Mare del Signore
dove la Luce risplende sulle Onde
e il Fondo è costellato
da tante Perle bianche.
Le Perle sono in Mare
le Stelle sono in Cielo
e i nostri passi sono
sulle orme della Polvere
che s’alza dai calzari del Signore.

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Salvaci dall’errare
proteggici dall’errore
Facci percorrere la Via Diritta
che conduce a Te
Facci attraversare
Le Albe dei Tuoi giorni
come in ogni vita fanno
le Genti della Lode
per ritornare alfine
presso Te.
Abbiamo un compito
ch’è quello di lodare
Abbiamo un Libro
che è fatto dai Suoi Fogli
bagnato dalla Luce dei Suoi Piedi.

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Tu che sei il Salvatore
richiama i nostri sensi
alla Tua Porta
e facci entrare
nella Tua Dimora
ch’è la Fonte
dell’Acqua di Salsal.
La Fonte Bianca
che bagna i nostri passi
in questo mondo.
Perché siamo gli Aiutanti
perché siamo gli Ausiliari
perché siamo i Suoi Preposti
per seguire le orme del Signore.

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


I nostri Signori
sono un Unico Signore
ai quali Lui ha dato
molti Nomi.

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


che sono tanti veli
che sviano l’indegno
e sono tante Porte
pel Giusto ed il Fedele

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


In ogni tempo è stato
il Salvator del Mondo
in ogni mondo è stato
la Sua Luce.
Per l’ultima Battaglia
sarà in testa ai tanti
guidati da quei Pochi
che sono suoi Seguenti.
Le Genti della Lode
lo chiamano Saoshyant
che in tanti tempi e luoghi
ha avuto tanti nomi.

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Nato in una Grotta
mandò Tre Re
presso la Capanna
e poi ancora
nascosto nel Segreto
d’una Fortezza
che cela il Gran Mistero.

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Sulle nostre labbra
nelle nostre vite
deposto in ogni cuore
dedito alla Cerca
e stabilito qual prezioso Seme
in questo tempo e luogo
a inseminar la Terra
del Risveglio.
Da quel Seme
cresciuto come Simbolo di Fede
è nato il nostro
Albero di Maggio
con le Radici in alto
e al suolo la sua Chioma.
Attorno son piantati
dieci Compagni
e in ogni loro Vena
nel Tronco le Radici
ed anche i Rami
risuona il Nome Santo
del Saoshyant.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


La mia Religione
è la Religione dei Quaranta
che sono i Veri Giusti
d’ogni tempo
e in ogni luogo
il Salman del Momento
che l’Acqua della Vita
porta in Sé.



VII

E’ strano questo Verso
che sopravvien di Notte
E’ strana questa Luce
che bacia i nostri Occhi
E’ strano che provenga
da quella Tenda in Cielo
oppure a pochi Passi
dietro un Velo.
E’ strano questo compito
difficile e provato
che poggia su dei Pioli
che l’Unico ha fondato.
O mio Signore
di cui non dico il Nome
O mio Signore
di cui so la Natura
O mio Signore
nascosto eppur presente
O mio Signore
segnato dalla Mim
O mio Signore
presente in ogni vita
O mio Signore
che corri nelle vene
O mio Signore
perdona i miei peccati
O mio Signore
perdonaci gli errori
O mio Signore
risana i nostri cuori
O mio Signore
fluisci dalla Fonte
O mio Signore
ridonaci le Onde
del Tuo Soffio
riportaci alla Tua
Bianca Sorgente
Riportaci alle Pendici
del Suo Monte
Riportaci alla Cima
del Suo Albero
Riportaci nel Fondo
del Suo Mare
Ridonaci il Segreto
della Perla
celata nel suo guscio
di Conchiglia
che sta ai Tuoi Piedi
e nel Tuo Cuore.
Avvisaci dell’Ora
e del Ritorno
Richiamaci
al nostro Nuovo Giorno
Riponici nel Seme
d’ogni Luce
per portarci a crescere
nelle Albe dei Tuoi Giorni
sino alla Sua Soglia
ai Piedi dell’Altissimo
seduto sul Suo Trono
Re dell’Umanità
Re dei nostri Passi
Signore d’ogni Luce
Signore della Notte del Decreto
e della Casa Antica
che non è quella fatta
dall’uomo che ha mentito
da chi è penetrato
nella Tua Casa Sacra
con spirito ribelle
e con violenza
Da chi ha profanato
la Sua Soglia
da chi ha procurato
le sue Doglie
Da chi ha recato offesa
ad ogni donna
portando danno
e oltraggio
al cuor della Regina
La Bianchissima
La Splendente
La Madre senza macchia
degli Innocenti e Puri
Nomi di Dio.
Ricordati del terzo
e dei suoi mal guidati figli
di stirpi mai assolte
pei loro infausti regni.
Come fu un dì
per un altro Spirito Vivente
portato dagli insani
all’oltraggio della gente
nata da quei natali
che han recato male
e colpa senza fine
a genti senza onore
e senza fama.

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Salvaci da costoro

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


proteggici
dal loro male

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


portaci alla Tua Porta

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


bagnaci alla Tua Fonte

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


baciaci con la Tua Luce

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Tocca con la Tua Pancia
la nostra fronte
tocca con le Tue tempie
il nostro cuore
stringi con le Tue mani
le nostre vite.
O Salvatore
O Unico Rifugio
O Salvatore
O Tu che solo sani
i danni procurati
da tutti i falsi umani
che son Forze del Guercio
che son stirpe d’accatto
che son nati dall’ombra
del Ricatto.

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Tu di cui non dico il Nome
Tu di cui aspetto il Giorno
Tu al quale chiedo Pace
Proteggici
Risanaci
Aiutaci
Liberaci
dal Giogo dei Nemici

Alî Joshua
Alî Joshua
Alî Joshua


Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


La mia Religione
è la Religione dei Quaranta
che sono i Veri Giusti
d’ogni tempo
e in ogni luogo
il Salman del Momento
che l’Acqua della Vita
porta in Sé.



VIII

Il nostro Intento
è dare Voce
a chi segue
la Via della Parola
che porta Lode
ai Degni di Venerazione
e all’Unico Signore
che li guida.
La nostra Forza
è in versi scintillanti
che s’alzano alla Cima
dei mondi e di noi stessi.
Sull’Orizzonte stanno
i Segni di chi è Re
e dentro i nostri cuori
una splendente Perla
scoperta e ritrovata
sul Fondo del Suo Mare.
E’ l’Occhio dell’Uccello
che non può esser detto
E’ Vista di Rapace
che guarda verso il Sole.
Compagno d’ogni giorno
e d’ogni nostro andare.
Innalziamo Lodi
Innalziamo Canti
come Offerta grata
al Signor dei Mondi.
La nostra Penna è immersa
nell’Acqua della Vita
e ciò che noi scriviamo
è scritto con la Mano di Salsal.
A Lui ricolleghiamo
la Parola, l’Ispirazione e il Canto
l’Invocazione, la Lode e il Pianto
lo Sdegno per l’Ingiusto
l’Anelito che Attende
il Figlio prediletto
dei Figli della Luce.


Siamo qui
tra Cielo e Terra
nel Mondo che sta dentro
questo mondo
e che sta al Limite
del mondo di chi sente
vede e tocca
coi sensi della carne.
Discende dalle Altezze
l’Ispirazion Potente
che fa d’Aiuto e Perno
di ciò che sta arrivando.
I Segni stan scendendo
su Fogli Bianchi e Puri
ridando Forma e Nome
ad un Antico Verbo
che tempo a tempo appare
in questo mondo.
Non è preso da altri
non è dato da fuori
non cresce in altro luogo
che dall’Ispirazione
tra Cielo e Terra scesa
in questo Luogo.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine

Alî Adi Alî Adi Alî Adi
Adi Alî Adi Alî Adi Alî
Alî Adi Alî Adi Alî Adi

Alî Joshua Alî Joshua Alî Joshua
Alî Joshua Alî Joshua Alî Joshua
Alî Joshua Alî Joshua Alî Joshua

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


Lo presero gli Uccelli
e se ne incaricarono
con l’Acqua della Vita
lo svezzarono
ogni Quaranta giorni
lo portarono
a ché gli occhi di sua Madre
s’imperlassero
bagnati dalle Lacrime del Cielo
e quelli di suo Padre
risplendessero
per la Luce che illumina
l’Olivo Benedetto.
Ci hanno detto
di non pronunciarne il Nome
nascosto nel Segreto d’una Terra
che sta ad un palmo dalla nostra vista.
La Sua Natura è quella di chi viene
a tagliar netto l’Errore e l’Ingiustizia
e a richiamar i Giusti sulla Via
che dalla Fonte Bianca penetra nei cuori.
Cade scrosciando da Altezze irraggiungibili
per poi cader ai Piedi dei Quaranta
che hanno dato Inizio al loro culto
e rinnovato Fede al Patto dei Sinceri
in questo luogo e tempo qui a Tarsis.
Gli Uccelli scesero al Momento stabilito
a prender sulle Ali il loro Re
per poi portarlo in un Istante Santo
presso la culla della Loro Fede
la Terra dei Viventi di Surya.
E’ qui vicino a noi
distante dalla vista
un battito di ciglia.
Che Appaia come Uomo
Uccello oppure Re
è il Nostro Signor del Tempo
e il nostro Stesso Sé.

Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine
Dine mine Sharfedine


La mia Religione
è la Religione dei Quaranta
che sono i Veri Giusti
d’ogni tempo
e in ogni luogo
il Salman del Momento
che l’Acqua della Vita
porta in Sé.





21 dicembre 2020



Eugenio Tabano nasce a Trieste il 16 ottobre 1956. Si occupa da decenni degli aspetti metafisici e spirituali della Ricerca Tradizionale della Conoscenza di Sé. All’inizio degli anni '90 stabilisce a Trieste il Centro Tarsis che orienta a tali temi. Ha pubblicato I Fogli dei Quaranta (Il Murice, Trieste, 2017), Il Sentiero dei Lupi (Le lettere scarlatte, Trieste, 2019) e I Fogli dell’Arca (Le lettere scarlatte, Trieste, 2019). È anche l’autore degli scritti che sono comparsi sul sito www.tarsis.it dal 2012 ad oggi.


Eugenio Tabano - Centro Studi Tarsis
Via Diaz 21 - 34124 Trieste - Italia
Tel.+39 3475225441
posta@tarsis.it

Rappresenta la Terra dei Lupi, che è la Terra dei Padri, che è la Terra dei Quaranta.

Il simbolo rappresenta quattro volte il Nome 'Alì.